Restauro Architettonico
Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l'acciaio, non è il vetro l'elemento più resistente. Il materiale più resistente nell'edilizia è l'arte
Giò Ponti
Nel restauro architettonico ci sono molte e diverse sfide da affrontare, tra tecniche architettoniche specifiche, materiali diversi di luogo in luogo, variabili dovute ai periodi storici, ma anche problemi legati alla solidità strutturale o ai rimodernamenti che servono a rifunzionalizzare gli edifici e a ridare nuova vita.
Che si tratti di una villa, una chiesa, un’abbazia o di un palazzetto storico, la sfida più grande del restauro architettonico resta sempre quella di rivitalizzare forma, struttura e spazi nel pieno rispetto dell’idea costruttiva originale e delle finiture di pregio eventualmente presenti.
Ogni edificio è una realtà specifica, un organismo vero e proprio che nasce dall’incontro dell’idea e del linguaggio dell’architetto con i materiali e le tecniche costruttive tipiche del tempo e del luogo. Per questo ogni intervento segue linee specifiche, sviluppate e pensate “su misura”.
Può essere necessario un intervento strutturale: si terrà allora conto delle tecniche costruttive originali cercando il miglior connubio possibile tra rispetto del passato ed esigenze di sicurezza contemporanee, sfruttando la tecnologia a disposizione in modo intelligente e rispettoso.
Possono essere richieste integrazioni di parti mancanti, per cui le eventuali ricostruzioni saranno effettuate con materiali e metodi analoghi a quelli tradizionali, risultando riconoscibili ma visivamente non impattanti.
Gli interventi su facciate ed apparati decorativi sono in genere di tipo conservativo e mirano a un recupero dell’aspetto originale dell’edificio nel rispetto della patina storica, proprio come se si mettesse mano a un dipinto o a una scultura.